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[WEB] Gli Specchi Esseni is happening in 34 days
Piccola Guida per camminare al buio
Hai voglia di intraprendere un viaggio per portare cambiamenti nella tua vita? Ecco una piccola guida che ti aiuterà a navigare attraverso il buio, le incertezze, e i confini interiori… Questo video offre parole che sostengono, che ti radicano, e creano uno spazio silenzioso da cui può emergere il primo passo. Per chi sa che non è necessario conoscere tutta la strada, ma è importante ascoltare il passo successivo. Se risuona in te, se ti parla… portalo con te. Magari condividilo con chi in questo momento ha bisogno di una luce delicata, ma autentica.
Il Sicario e il Frate
Il monte La Verna non è soltanto una montagna. È una soglia, un grido di pietra che si è levato dalla Terra quando il Cielo pianse la morte dell’Uomo-Dio. Le sue rocce sembrano sospese tra la materia e l’eterno, come se la loro forma fosse il ricordo di una preghiera mai conclusa. Là, dove San Francesco alzò il suo eremo, il silenzio è ancora vivo. È un silenzio che parla, che vibra nel cuore di chi osa ascoltare. Un uomo, stanco e consumato, salì un giorno quel monte. Aveva vissuto di ombra: era stato un sicario, un artefice della morte. Ora, alle soglie della propria, cercava la risposta che nessuna vita gli aveva mai dato. La paura lo aveva spinto fin lassù — non la paura degli uomini, ma quella del nulla, del non essere. Sulla vetta, presso la roccia chiamata Salto del Lupo, trovò un frate in preghiera. Il sicario, irritato di non essere solo, lo interpellò: «Frate, sono stato il miglior sicario d’Italia. Ora la vecchiaia e la morte mi inseguono. Dimmi: che cosa c’è, oltre? Parlami dell’Inferno e del Paradiso». Il frate aprì gli occhi. Nel suo sguardo ardeva una fiamma antica. «Vattene», disse piano ma con forza. «Questo è luogo sacro. Non osare profanarlo con le tue parole.» Il sicario impazzì di rabbia. Lo afferrò per il collo, lo scagliò contro un albero. Il frate, strangolato, riuscì appena a sussurrare: «Ecco, figliolo… questo è l’Inferno che porti con te». Il sicario rimase pietrificato. In quell’attimo vide: non un luogo, ma sé stesso. L’Inferno era in lui, bruciava nel suo cuore, e nessuna morte lo avrebbe mai spento. Cadde in ginocchio, piangendo come un bambino che si ritrova. Il frate, ansimando, lo sollevò e lo abbracciò. «E questo», mormorò, «è il Paradiso che cercavi». Allora l’uomo comprese: l’Inferno e il Paradiso non sono due mondi, ma due istanti di consapevolezza. Il primo nasce quando dimentichi chi sei, il secondo quando ti ricordi di esserlo. Sul monte La Verna, tra le rocce lanciate al cielo, il sicario morì a sé stesso e nacque un uomo. Non più carnefice, non più vittima.
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Il Sicario e il Frate
Sei un guerriero?
Un guerriero vive agendo, non pensando di agire, e neppure pensando a quello che penserà quando avrà finito di agire. Un guerriero sceglie una strada, qualunque strada, con il cuore, e la segue; e poi si rallegra e ride. Sa, perché vede che la sua vita finirà anche troppo presto. Vede che non c' è nulla che sia più importante di tutto il resto. Un guerriero non ha nè onore nè dignità, non ha famiglia nè nome nè patria, ma solo vita da vivere, e per questo il suo legame con gli altri uomini è la sua follia controllata. Un guerriero può scegliere di restare completamente impassibile e non agire mai, e di comportarsi come se tale impassibilità sia davvero importante per lui; anche in questo caso sarebbe del tutto fedele a se stesso, perché anche questa sarebbe la sua follia controllata. Non c'è alcun vuoto nella vita di un guerriero. Tutto è pieno fino all'orlo. Tutto è pieno fino all'orlo, e tutto è uguale. Un uomo comune è troppo preoccupato di farsi piacere gli altri o di piacere a sua volta. A un guerriero piace qualunque cosa, qualunque cosa o persona che decida di farsi piacere, e questo è tutto. Un guerriero si assume la responsabilità delle proprie azioni, anche delle più banali. Un guerriero sa che sta aspettando e che cosa sta aspettando, e pur aspettando non vuole nulla, così che ogni piccola cosa che ottiene è più di quanto gli serva. Quando un uomo intraprende la via del guerriero diventa gradatamente consapevole di essersi lasciato per sempre alle spalle la vita ordinaria. Ciò significa che la realtà ordinaria non può più proteggerlo e che per sopravvivere dovrà adottare un nuovo modo di vita. Lo spirito di un guerriero non tende all'indulgenza o alla lamentela, non tende alla vittoria né alla sconfitta. Tende unicamente alla lotta, e ogni lotta è la sua ultima battaglia sulla terra. Ecco perché i risultati sono di scarsa importanza per lui. Un guerriero non ha bisogno di una storia personale. Un giorno scopre che non è più necessaria, e la abbandona. Liberamente ispirato all'opera di C.CARLOS CASTANEDA
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Sei un guerriero?
Possiedi il tuo tempo o il tempo ti possiede?
Ogni impegno ha il suo posto. Ogni scadenza trova la sua voce. E tu? Dove ti sei messo nell’agenda della tua vita? Organizzare non significa riempire. Significa riconoscere ciò che ha valore. E ciò che ha valore… si protegge. Tu sei Priorità. Tu sei incontro imprescindibile. Tu sei l’unico spazio che rende tutto il resto possibile. Ritaglia momenti. Fissali. Onorali. In silenzio, stai dicendo a te stesso: "Io merito questo tempo. Io sono importante quanto ogni altra cosa che faccio." In quel gesto semplice, la tua mente respira. Il tuo corpo ringrazia. La tua essenza ritorna al centro. La produttività vera nasce dal contatto con te stesso. Da lì ogni cosa prende forza, chiarezza, direzione. Non aspettare. Inizia oggi a scrivere in agenda il nome più sacro: il tuo.
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Possiedi il tuo tempo o il tempo ti possiede?
Come sono le tue finestre?
Ogni casa respira attraverso le sue finestre. Ogni essere umano vive attraverso i suoi spazi interiori. Quando smetti di affacciarti su te stesso, l’aria si fa densa. La luce non entra. La vita si riduce a funzione. Tutto continua… ma qualcosa inizia a svuotarsi. Aprire una finestra interiore significa creare uno spazio per ascoltarti, senza urgenze, senza scopi, senza prove da superare. Respirare. Sentire. Riconnettersi. Chiudere gli occhi e domandare: "Come mi sento davvero?" "Cosa vuole mostrarmi il mio corpo ora?" In quel gesto semplice si apre un varco. Lì scorre il Sogno. Lì vive la tua unica direzione. Tu sei casa, finestra, respiro e cielo. Quando ti fermi a guardare dentro, il mondo cambia fuori. Perché ciò che vedi è sempre ciò che sei pronto a vedere.
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Come sono le tue finestre?
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In te c'è una scintilla pronta ad illuminare la tua direzione e tutte le risorse necessarie per percorrere la tua strada in piena libertà.
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