(e perché cambia tutto nelle presentazioni)
Avevo poco più di 40 anni. Era il 2016, l’ultimo anno in cui Dario Fo era ancora in vita, io stavo attraversando una di quelle fasi in cui o cresci o resti identico a te stesso per altri dieci anni.
E in mezzo a quel caos, mi sono ritrovato a studiarlo come un allievo silenzioso. Non per diventare un attore, ma per capire come stare davanti alle persone senza sentirmi nudo.
Fo mi ha insegnato una cosa che nessuno ti dice: "l’improvvisazione non è un colpo di genio. È mestiere."
E questa lezione, oggi, guida ogni presentazione che faccio e ogni persona che formo.
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